Oggi ho esplorato un posto, il Josaphat park di Bruxelles, un parco grandissimo, ricco di vedere e di "pericoli". Un parco ricco di persone e soprattutto piccole persone che con i loro skateboard, le loro biciclette andavano in giro spensieratə.
Ci sono tante cose che mi hanno colpito oggi in questo parco, una è un albero disteso, i cui rami creano una fitta rete, diventando la base per potersi arrampicare e visionare il parco da una prospettiva un po' più alta rispetto al normale.
Ho visto tre piccole persone arrampicarsi su questo albero, il pericolo di cadere era probabilmente sempre presente, ma le persone adulte erano "giù" guardavano attentamente le loro piccole persone, senza parlare, semplicemente osservandolə.
Questa visione molto lontana da noi è stata di totale conforto per me. Quest'albero che può essere definito "pericoloso" è il simbolo delle possibilità della piccola persona. Il dover salire, capire e decidere dove mettere mani e piedi per non cadere, avere fiducia di ogni proprio passo e di ogni propria decisione. Prendere consapevolezza del proprio corpo, del proprio equilibrio, semplicemente prendere consapevolezza di sé, delle proprie capacità, ma anche dei propri limiti.
Un'altra cosa che mi ha colpito molto è che mentre percorrevo il parco ho visto tantissime piccole persone cadere e non essere mai soccorse subito dalle persone adulte, restavano sempre ad una certa distanza, aspettando che si rialzassero da solə.
Un atteggiamento che è parte fondamentale della mia ricerca, poiché molte volte non ci rendiamo conto che per aiutare e supportare le piccole persone bisogna lasciarle libere.
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