A Firenze, vedevo attentamente come si ponevano le persone all'interno dei musei, come si affiancavano alle opere, ai silenzi, ai sussurri, come correvano per vedere sempre di più o semplicemente per essere i primi. Stare a "tu per tu" con l'opera, l'opera tanto famosa.
Sono stata alla galleria degli Uffizi, a Palazzo Pitti, a Palazzo Medici Riccardi, alla Galleria dell'Accademia quindi potete già immaginare quanta gente io abbia visto.
Una delle tante cose che mi affascina nel vedere i/le visitatori/trici è vedere come loro si relazionano non solo al contesto museale, ma con le opere, con le persone.
Ma andiamo avanti. La galleria degli Uffizi é grande (spero qualcun_ di voi ci sia stato) è immensa e ci sono (alcune) opere a parer mio bellissime che mi fanno capire da dove siamo partiti per arrivare a ciò che l'arte è oggi. Questa linea temporale molto significativa ma ignorata dalla maggior parte delle persone. Le opere che dovevano essere viste e per forza fotografate, che avevano bisogno di più tempo erano le solite, le più famose "La nascita di Venere di Botticelli", "La primavera di Botticelli", "Adorazione dei magi di Leonardo da Vinci" quindi potete immaginare le sale più piene di gente e dove le guide restavano anche più tempo, dove spiegavano dettagliatamente ogni singola parte dell'opera. Qui leonardo intendeva fare.... Qui Botticelli ha fatto e Michelangelo poi non lo dimentichiamo.
Ma anche il David è così non temete, La galleria dell'Accademia offre una ricca selezione di opere scultoree eppure tutt_ davanti al David. È una mania.
Devi restare a "fissare" le opere famose "quelle che devi per forza vedere" fotografarle e andare via perché se non le fotografi in realtà non le hai mai viste.
Mi chiedo quanto per noi è importante fotografare in un museo (in questo caso) opere "famose"? Dobbiamo fotografarle per forza? Perché la società ci ha "imposto" quale opere devono essere assolutamente vedere, quali artisti dobbiamo per forza conoscere e non considerare gli altri?
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